Il 16 luglio 1945 nel deserto del New Mexico si svolse Trinity Test del Progetto Manhattan, il funesto evento dell’esplosione della prima bomba atomica, rimane una data simbolo che caratterizzò per sempre il nostro attuale presente, poiché è proprio da quel giorno che inizia l’Antropocene.
Con il termine Antropocene si delinea l’attuale epoca geologica, in cui tutto l’ambiente terrestre è fortemente condizionato in negativo dall’azione umana. Il riscaldamento globale, l’inquinamento delle falde acquifere da fertilizzanti chimici, la pervasività nell’ambiente della plastica, deposito d’isotopi radioattivi, aumento delle emissioni globali di CO2, attività minerarie, perforazioni, deforestazione, urbanizzazione, erosione costiera e attività agricole estensive hanno già modificato per il 50% la superficie terrestre, rappresentano solo sei degli aspetti tangibili di questo violento cambiamento analizzato dalla comunità scientifica. Il settimo è da ricercare nell’estinzione di massa di specie terrestri detinate a scomparire nei prossimi secoli, un aspetto questo, che caratterizza l’inizio e la fine di ogni era geologica.
Il piano decennale delle Nazioni Unite per rallentare e fermare il declino delle specie e degli ecosistemi entro il 2020 è fallito. Anzi proprio l’anno 2020 chiude i propri giorni con un dato molto allarmante. E’ proprio alla fine del 2020 che la quantità di massa antropocenica ( definita come la massa di oggetti solidi inanimati prodotti dagli esseri umani) ha superato per la prima volta il peso a secco (a eccezione di fluidi) di tutta la vita sulla Terra, inclusi esseri umani, animali, piante, funghi e persino microrganismi.
Approfondimento clicca qui: https://www.nature.com/articles/s41586-020-3010-5.epdf
Dati allarmanti che pongono tanti quesiti e domande che ruotano intorno ai sette segni dell’Antropocene:
L’attuale crisi della biodiversità antropica si qualifica davvero come un’estinzione di massa? Cioè siamo davvero difronte alla sesta estinzione di massa?
La biodiversità sulla Terra è a rischio, il 2022 rappresenta per la comunità scientifica il suo anno decisivo. In un periodo decisionale contrastante, da un lato chi spinge e denuncia in modo severo la catastrofe che si sta consumando, dall’altro c’è chi addirittura nega la crisi, chi vorrebbe manipolarla ulteriormente a beneficio dell’essere umano. Certo l’ultima parola, che è quella delle azioni decisive spetta alle Nazioni Unite ma ognuno di noi con le proprie scelte, decisioni, acquisti e stile di vita può dare un contributo significativo per salvaguardare l’affascinante realtà che sta per venire meno.
Approfondimento clicca qui: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/brv.12816