TARASSACO

TARASSACO

Potremmo dire senza timore di smentita che il Tarassaco (Taraxacum officinalis) sia una delle piante più conosciute anche da chi non si occupa di fitoterapia. Chi non l’ha mai visto? È quel fiore giallo, con tanti petali sottili e ravvicinati, che colora i prati al momento della fioritura e che poi si trasforma in un “soffione” per trasportare i semi (acheni) ovunque.

Il nome di questo simpatico fiore viene fatto risalire alle parole greche “taraxis”, che significa squilibrio e “akas” che vuol dire rimedio; quindi già il nome rimanda alla sua funzione “medicamentosa e riequilibrante”.

Il Tarassaco viene chiamato in molti modi “dente di leone”, “stella gialla”, “capo di frate”, “girasole dei prati”; quest’ultimo nome gli viene attribuito per il fatto di aprirsi e chiudersi in sincronia con l’alba e il tramonto. È conosciuto anche come “piascialetto” che descrive proprio la sua azione depurativa, che è svolta anche dalle radici.

Per la sua altissima diffusione è considerato un’erba infestante dei giardini fioriti. All’inizio della Primavera viene raccolto come pianta edibile; può essere mangiato fresco, così da permettere una sana depurazione sul campo.

 

 

Taraxacum officinalis

 

Taraxacum officinalis – “soffione”

 

PRINCIPI ATTIVI

Il Tarassaco contiene molti principi attivi della famiglia dei flavonoidi, fra cui la isocercetina, simile alla quercetina; la luteolina che posseggono azione antiossidante e antiinfiammatoria; contiene anche acido caffeico e diverse tipologie di terpeni con funzioni digestive e disinfettanti.

La droga è costituita prevalentemente dalle radici, e dalle parti aeree, esplicando una funzione coleretica, cioè di incremento della produzione  della bile, decongestionante e disintossicante del fegato.

Alla pianta è anche attribuita un’azione antiinfiammatoria, di “pulizia” intestinale e stimolante del pancreas.

 

USO ALIMENTARE

Il Tarassaco trova posto in diversi repertori fitoterapici ma è anche un ottimo alimento, ed essendo molto diffuso è facile da reperire nei prati per consumarlo come insalata; le sue foglie costituiscono la parte edibile e sono chiamate “insalata matta”.

Dal punto di vista alimentare il Tarassaco è ricco di fibre, antiossidanti, vitamina C, precursori della A e minerali come il potassio e il magnesio.

 

IL SIMBOLISMO DELLA PIANTA

Secondo l’antica “teoria delle signatura” il colore giallo dei fiori di Tarassaco rimanda alla bile; mentre il modo in cui si dispongono i petali rimanda alla disposizione che hanno le cellule del fegato.

L’apertura a raggiera del fiore e il fatto i semi possano raggiungere grandi distanze grazie al soffione, pone il Tarassaco sotto la segnatura planetaria di Giove che è l’archetipo dell’espansione. A Giove, al dio Zeus, fa riferimento anche il mito di Prometeo legato proprio alla rigenerazione epatica.

https://www.arcangea.it/tarassaco/

 

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