AGRIMONIA

AGRIMONIA

L’Agrimonia (Agrimonia eupatoria) è una pianta molto diffusa e molto nota per le sue azioni. Già Plinio il Vecchio la consigliava per le affezioni del fegato. Ha infatti proprietà depurative e decongestionanti sul fegato, al tempo stesso agisce come epatoprotettore e coleretico (favorisce la produzione della bile).

Le sue proprietà astringenti e disinfettanti la rendono indicata per trattare le mucose infiammate del cavo orale come nel caso di stomatiti e faringiti. La sua azione si esplica anche sulle mucose intestinali dove agisce come astringente in caso di diarrea. È indicata anche per affrontare alcuni problemi della pelle come le dermatiti essudative e gli eczemi; sulla pelle ha anche una funzione sebonormalizzante e cicatrizzante, soprattutto rispetto a ferite che faticano a rimarginarsi.

 

PRINCIPI ATTIVI

La droga dell’Agrimonia è costituita dalle sommità fiorite, di particolare rilevanza è un tannino, il pirogallolo, un composto fenolico che agisce come cicatrizzante e riparatore delle mucose e della pelle. Nell’Agrimonia sono inoltre presenti flavonoidi come la quercetina e la luteolina che esplicano un’azione antiossidante e antinfiammatoria.

 

ALTRI USI DELLA PIANTA

L’Agrimonia è una pianta utilizzata sia nella medicina popolare che in altri approcci terapeutici, come nella medicina cinese, nell’omeopatia e nel repertorio floreale di Edward Bach.

 

Nella medicina popolare la pianta veniva impiegata per uso interno in caso di diarrea; per uso topico per le ferite difficili da cicatrizzare e nelle infiammazioni della pelle. Era usata anche negli sciacqui per le infiammazioni della bocca e negli abbassamenti di voce e nella raucedine.

 

La medicina cinese riconosce all’Agrimonia, nella sua varietà asiatica, proprietà antielmintiche, cioè aiuta l’eliminazione dei vermi intestinali.

 

In omeopatia costituisce un rimedio per tosse e mal di gola.

 

Con il nome inglese Agrimony identifica un fiore di Bach utile per le persone che celano le proprie emozioni e la paura del conflitto dietro a una maschera di giovialità e comicità, spesso eccessive. Il fiore è indicato anche per chi compensa il disagio del proprio stato d’animo con la fame compulsiva, il fumo, l’alcol. Utile per chi, non concedendosi di manifestare apertamente la rabbia durante il giorno, di notte bruxa e digrigna i denti.

Nell’uso transpersonale dei fiori di Bach, viene aggiunto alle creme o ai trattamenti topici ogni volta che un sintomo dà “tormento”.

 

0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti